Lipedema: cos’è, sintomi, stadi e trattamenti

Il lipedema è una patologia cronica del tessuto adiposo che colpisce quasi esclusivamente le donne e che, nonostante la sua diffusione stimata fino al 10-12% della popolazione femminile, rimane poco conosciuta e spesso diagnosticata in ritardo o confusa con obesità, cellulite o linfedema. Questa scarsa consapevolezza porta molte persone a convivere per anni con sintomi dolorosi, senso di pesantezza e problemi di mobilità senza una risposta medica adeguata. 

Spesso chi ne soffre si sente dire che “è solo un problema di peso” o “è cellulite resistente”, ma la realtà è diversa. Il lipedema si manifesta con un accumulo sproporzionato e bilaterale di grasso sottocutaneo su gambe, fianchi, glutei e, in alcuni casi, braccia. A differenza dell’obesità, non migliora con la dieta o con l’attività fisica, e a differenza della cellulite provoca dolore, facilità ai lividi e una progressione cronica. Anche la pelle e i tessuti sottostanti si modificano con il tempo, fino a generare fibrosi e noduli. Distinguere correttamente lipedema da obesità, cellulite o linfedema è cruciale per impostare un percorso terapeutico adeguato e prevenire complicanze come il lipolinfedema, condizione in cui si associa anche una componente linfatica.

Cos’è il lipedema?

Il lipedema è stato riconosciuto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità nella classificazione ICD-11 come malattia distinta, appartenente ai disturbi del tessuto adiposo sottocutaneo. Si tratta di una condizione cronica, progressiva e ingravescente, che interessa principalmente le donne e presenta una distribuzione simmetrica: gambe, cosce, glutei, fianchi e talvolta braccia, mentre mani e piedi restano tipicamente risparmiati. Clinicamente si manifesta con dolore spontaneo o al tatto, gonfiore che peggiora nelle ore serali e facilità alla formazione di lividi anche dopo minimi traumi. Non è un semplice inestetismo: si tratta di una malattia con una base organica e con un forte impatto sulla qualità della vita, che richiede un approccio terapeutico mirato.

Quali sono le cause del lipedema?

Nonostante i progressi della ricerca, le cause del lipedema restano multifattoriali e non ancora completamente comprese. Ciò che è certo è che si tratta di una malattia complessa, in cui entrano in gioco genetica, ormoni, fattori vascolari e stili di vita.

Genetica e familiarità

Numerosi studi evidenziano come la predisposizione genetica sia centrale nello sviluppo del lipedema. Spesso si riscontra una storia familiare di donne con gambe gonfie, dolorose e sproporzionate rispetto al tronco. Anche se non sono ancora stati identificati marcatori genetici univoci, i dati confermano un’eredità poligenica: più geni interagiscono con fattori ambientali e ormonali nel determinare l’insorgenza della malattia. Questa componente genetica spiega perché, in molte famiglie, più generazioni di donne presentino sintomi sovrapponibili.

Squilibri ormonali: pubertà, gravidanza e menopausa

Il lipedema si manifesta o peggiora spesso in momenti di forte cambiamento ormonale: la pubertà, la gravidanza e la menopausa. Questo legame conferma il ruolo degli estrogeni e del progesterone nella regolazione del tessuto adiposo sottocutaneo. Durante queste fasi della vita, gli ormoni femminili favoriscono un accumulo selettivo di grasso in aree tipicamente colpite dal lipedema, come gambe, cosce e glutei. Inoltre, alterazioni nella sensibilità dei recettori estrogenici possono contribuire allo sviluppo di infiammazione e fibrosi, rendendo l’adipe resistente alla mobilizzazione anche in caso di dieta e attività fisica.

Stile di vita e infiammazione alimentare

Anche se il lipedema non dipende dallo stile di vita, abitudini scorrette possono influenzarne i sintomi e l’evoluzione. Una dieta ricca di zuccheri, grassi saturi e alimenti pro-infiammatori può peggiorare la ritenzione idrica e il dolore. Allo stesso modo, la sedentarietà riduce la funzionalità linfatica e la circolazione, accentuando gonfiore e senso di pesantezza. 

Disfunzioni vascolari e linfatiche

Un altro elemento chiave nella genesi del lipedema riguarda le alterazioni microvascolari e linfatiche. Nelle zone colpite si osservano capillari più fragili, responsabili della facile comparsa di lividi, e una compromissione del ritorno linfatico che accentua gonfiore e dolore. Nel tempo, questa condizione può evolvere in lipolinfedema, una forma mista in cui il lipedema si associa al linfedema, con accumulo di liquidi e proteine nei tessuti. 

Quali sono i sintomi del lipedema?

Il lipedema non è solo un problema estetico: si tratta di una malattia dolorosa e progressiva che influisce profondamente sulla vita quotidiana. I sintomi iniziali possono essere confusi con stanchezza o ritenzione idrica, ma col tempo diventano più evidenti e invalidanti. 

Dolore spontaneo e al tatto

Il dolore è uno dei segni distintivi più caratteristici del lipedema. Può manifestarsi spontaneamente, senza apparente motivo, oppure essere evocato anche da una semplice pressione o da un contatto leggero. Questa ipersensibilità è legata ad alterazioni del tessuto adiposo e a fenomeni infiammatori locali che aumentano la risposta dolorosa. Il dolore cronico riduce la mobilità, peggiora la qualità del sonno e si associa spesso a un peggioramento dell’umore, rendendolo un sintomo prioritario da trattare nei protocolli terapeutici.

Gonfiore e ritenzione

Un altro sintomo frequente del lipedema è il gonfiore delle gambe, che tende ad aumentare nel corso della giornata, soprattutto se si rimane a lungo in piedi o seduti. Questo edema, però, non è identico a quello del linfedema: nel lipedema non coinvolge i piedi e non lascia la classica impronta alla digitopressione. La sensazione di pesantezza e tensione può diventare invalidante, limitando la possibilità di svolgere attività quotidiane e accentuando il disagio psicofisico.

Facilità alla formazione di lividi

Le persone con lipedema sviluppano lividi con estrema facilità, anche dopo minimi urti o senza ricordare un trauma specifico. La fragilità capillare e la compromissione del microcircolo tipiche della malattia spiegano questo fenomeno, che spesso rappresenta un campanello d’allarme per distinguere il lipedema da obesità o cellulite. I lividi ricorrenti non solo hanno un impatto estetico, ma sono anche fonte di dolore e di frustrazione, perché segnalano la natura patologica del tessuto adiposo coinvolto.

Lassità legamentosa e problemi posturali

Oltre a dolore, gonfiore e lividi, il lipedema può causare instabilità articolare e problemi posturali. La lassità legamentosa è frequente, soprattutto a livello di ginocchia e caviglie, e contribuisce a una camminata difficoltosa e alla sensazione di affaticamento muscolare. La distribuzione anomala del peso, concentrata sugli arti inferiori, altera l’assetto posturale e può favorire iperlordosi, dolori lombari e squilibri della colonna. Queste complicanze non vanno sottovalutate: un’errata postura peggiora la stasi linfatica e accentua il dolore cronico, rendendo indispensabile un approccio riabilitativo mirato che includa fisioterapia e rinforzo muscolare.

Quali sono i tipi di lipedema?

Il lipedema non si manifesta in modo uniforme: gli specialisti distinguono cinque tipi clinici, classificati in base alla localizzazione e alla distribuzione del tessuto adiposo. Questa suddivisione aiuta a personalizzare la diagnosi e a impostare trattamenti mirati, poiché ogni tipo presenta peculiarità e sfide specifiche.

Lipedema Tipo 1: fianchi, bacino, glutei e anche

Il primo tipo interessa la parte superiore del corpo, con accumulo di grasso sproporzionato su fianchi, bacino, glutei e anche. In questi casi il profilo corporeo appare “a pera” e spesso viene erroneamente attribuito a semplice costituzione fisica. Tuttavia, la presenza di dolore, lividi e resistenza alle diete deve far sospettare lipedema.

Lipedema Tipo 2: dai fianchi alle ginocchia

Il secondo tipo è caratterizzato da un interessamento che si estende dai fianchi fino alle ginocchia. Le cosce assumono una forma conica e può comparire un evidente cuscinetto di tessuto adiposo sopra le ginocchia, che limita la mobilità e peggiora i problemi articolari. Questo è uno dei tipi più diffusi e frequentemente diagnosticati.

Lipedema Tipo 3: dai fianchi alle caviglie

Il terzo tipo di lipedema coinvolge l’intero arto inferiore, dai fianchi fino alle caviglie, risparmiando i piedi. Le gambe appaiono uniformemente ingrossate, con una sproporzione evidente rispetto al tronco. Spesso questo tipo viene confuso con l’obesità generalizzata, ma a differenza di quest’ultima non migliora con il dimagrimento. Il dolore diffuso e la difficoltà di movimento ne rendono la gestione particolarmente complessa.

Lipedema Tipo 4: le braccia

In alcuni casi, il lipedema interessa anche gli arti superiori, in particolare le braccia. Questo sottotipo si accompagna quasi sempre al coinvolgimento delle gambe e può creare difficoltà nei movimenti quotidiani, come vestirsi o sollevare pesi. Il tessuto adiposo in eccesso causa dolore e ridotta mobilità, influenzando in modo significativo la qualità della vita.

Tipo 5: dal ginocchio alle caviglie

Il quinto tipo è limitato alla parte inferiore delle gambe, dal ginocchio alle caviglie, e genera un ingrossamento che spesso viene scambiato per gonfiore o ritenzione idrica. La presenza di dolore, facilità ai lividi e peggioramento serale sono i segnali che aiutano a riconoscere l’origine lipedematosa. Anche in questo caso i piedi restano esclusi, caratteristica che differenzia il lipedema dal linfedema.

Quali sono gli stadi del lipedema?

Il lipedema è una malattia progressiva che evolve attraverso diversi stadi clinici:

  • Stadio 1: nello stadio iniziale il tessuto adiposo appare ancora morbido e la pelle liscia, ma si osserva un aumento sproporzionato del volume in gambe e/o braccia. La fibrosi è minima o appena percettibile e i sintomi possono includere dolore e tendenza ai lividi, spesso scambiati per semplice cellulite. 

  • Stadio 2: con l’avanzare della malattia, il tessuto adiposo diventa più irregolare e al tatto si percepiscono noduli e ispessimenti. La fibrosi è più marcata, i lividi compaiono frequentemente e il dolore aumenta. La pelle assume un aspetto irregolare e granuloso, con peggioramento estetico e funzionale. È in questo stadio che il lipedema comincia a compromettere seriamente la qualità della vita, richiedendo trattamenti mirati e costanti.

  • Stadio 3: nello stadio più avanzato, il tessuto adiposo presenta noduli voluminosi e setti fibrosi ben evidenti. La pelle perde elasticità e può cadere in pieghe, soprattutto a livello delle ginocchia e delle cosce. La lassità legamentosa peggiora, con conseguenti problemi di postura e deambulazione. In questa fase si manifesta spesso una compromissione linfatica e vascolare, che può portare alla comparsa di lipolinfedema, rendendo la gestione terapeutica più complessa. Il dolore è intenso e cronico, con un impatto significativo su mobilità e autostima.

Strumenti diagnostici per il Lipedema

L’ecografia è uno degli strumenti più utilizzati per supportare la diagnosi del lipedema. Grazie a sonde ad alta risoluzione, è possibile analizzare lo spessore del tessuto adiposo e identificare la presenza di noduli e fibrosi. 

Ultrasuoni e criteri ecografici

Attraverso gli ultrasuoni, il medico può valutare la struttura del tessuto sottocutaneo e rilevare eventuali alterazioni vascolari o linfatiche. I criteri ecografici includono la presenza di aree iperecogene che indicano fibrosi, ispessimenti e disomogeneità del tessuto adiposo. Questo tipo di indagine è particolarmente utile negli stadi intermedi e avanzati, quando la fibrosi diventa più marcata e la diagnosi differenziale con linfedema o altre forme di edema risulta più complessa.

Termografia e nuove tecniche di imaging

La termografia a infrarossi è una metodica non invasiva che permette di valutare la distribuzione della temperatura cutanea, utile per studiare alterazioni circolatorie e linfatiche tipiche del lipedema. Le aree affette mostrano spesso una temperatura diversa rispetto ai tessuti sani, consentendo di individuare precocemente zone di fibrosi o disfunzione microcircolatoria. Sebbene sia ancora poco diffusa nella pratica clinica, la termografia rappresenta uno strumento promettente per supportare diagnosi e follow-up del lipedema, soprattutto in associazione ad ecografia e valutazione clinica.

Qual è la differenza tra lipedema, linfedema e obesità?

Distinguere il lipedema da condizioni simili è fondamentale per non incorrere in diagnosi errate. A differenza dell’obesità, il lipedema non migliora con dieta ed esercizio e si caratterizza per dolore, fragilità capillare e distribuzione simmetrica del grasso. Rispetto al linfedema, invece, il lipedema non interessa mani e piedi, e non presenta la classica “pitting edema” (impronta lasciata dalla pressione delle dita). L’obesità comporta un aumento generalizzato della massa grassa, mentre il linfedema deriva da una disfunzione linfatica primaria o secondaria. Il lipedema, invece, è una condizione autonoma, ma può complicarsi in lipolinfedema se non trattata.

quali sono i trattamenti per il lipedema

Quali sono i trattamenti conservativi per il lipedema?

Il lipedema non ha, ad oggi, una cura definitiva, ma esistono trattamenti conservativi in grado di ridurre dolore, gonfiore e progressione della malattia. Questi approcci mirano a migliorare la qualità della vita, mantenere la mobilità e contenere l’evoluzione del tessuto adiposo e fibroso. Spesso vengono riuniti sotto il termine di Terapia Decongestiva Complessa (TDC), che integra linfodrenaggio manuale, bendaggi, indumenti compressivi, esercizio fisico mirato e profilassi igienico-alimentare.

Linfodrenaggio manuale

Il linfodrenaggio è una delle terapie fisiologiche principali per il lipedema. Attraverso manovre delicate e lente, il terapista stimola il sistema linfatico favorendo il drenaggio dei liquidi in eccesso e migliorando la sensazione di pesantezza e dolore. Tecniche come il metodo Vodder, Leduc o Földi sono spesso impiegate in programmi personalizzati. Questo trattamento aiuta ad ammorbidire la fibrosi, ridurre il volume degli arti e preparare il tessuto ad altri interventi, come l’applicazione di bendaggi compressivi.

Bendaggi compressivi e indumenti contenitivi

I bendaggi elasto-compressivi multistrato e gli indumenti contenitivi, come calze e leggings a compressione graduata, sono strumenti fondamentali nel trattamento conservativo del lipedema. La compressione riduce l’edema, migliora la circolazione linfatica e venosa e contrasta la sensazione di pesantezza. Studi recenti dimostrano che l’uso quotidiano di calze compressive non altera negativamente la temperatura cutanea, permettendo quindi di ottenere i benefici della compressione senza effetti collaterali termici. La scelta del tipo di indumento deve essere personalizzata in base allo stadio della malattia e alla tolleranza della paziente.

Esercizi mirati e fisioterapia

L’attività fisica svolge un ruolo essenziale nella gestione del lipedema, ma deve essere adattata alle condizioni del paziente. Sono consigliati esercizi a basso impatto, come camminata, yoga, pilates e soprattutto attività in acqua, che riducono lo stress articolare e favoriscono il ritorno linfatico. La fisioterapia personalizzata aiuta a migliorare postura, stabilità articolare e tono muscolare, contrastando la lassità legamentosa. Un corretto programma riabilitativo, associato all’uso di calze compressive durante l’esercizio, potenzia gli effetti della terapia decongestiva complessa e riduce i sintomi quotidiani.

Alimentazione anti-infiammatoria e profilassi

Un piano nutrizionale personalizzato rappresenta un tassello fondamentale nel trattamento del lipedema. Pur non potendo eliminare la malattia, un’alimentazione anti-infiammatoria aiuta a ridurre dolore, gonfiore e ritenzione. È importante anche l’idratazione costante, che favorisce il drenaggio linfatico e limita l’accumulo di liquidi nei tessuti. La profilassi quotidiana comprende inoltre la cura della pelle, l’uso corretto degli indumenti compressivi e la prevenzione di microtraumi che possono aggravare la sintomatologia.

Il lipedema si può trattare con la chirurgia?

Quando i trattamenti conservativi non bastano a controllare i sintomi e la qualità della vita è gravemente compromessa, può essere indicato il ricorso alla chirurgia. L’intervento non è una “cura definitiva”, ma riduce significativamente i volumi e i sintomi, soprattutto nei casi avanzati. L’opzione più utilizzata è la liposuzione specifica per lipedema, che si distingue dalle tecniche estetiche tradizionali per l’attenzione alla salvaguardia del sistema linfatico. Le varianti includono la liposuzione tumescente, la water-assisted (WAL) e la servoassistita, ognuna con specifiche indicazioni e limiti. La decisione chirurgica richiede sempre una valutazione multidisciplinare e un attento percorso pre e post-operatorio.

Qual è il ruolo della fisioterapia nel trattamento del lipedema?

La fisioterapia è uno dei pilastri della gestione del lipedema, sia in fase conservativa sia nel percorso chirurgico. Interventi mirati migliorano il drenaggio linfatico, riducono dolore e gonfiore e prevengono complicazioni muscolo-scheletriche legate alla lassità legamentosa e alle alterazioni posturali. Tecniche come il linfodrenaggio manuale, la ginnastica decongestiva e la rieducazione respiratoria sono integrate in programmi personalizzati che tengono conto dello stadio della malattia e delle esigenze individuali.

Il fisioterapista, inoltre, ha un ruolo centrale anche in relazione alla chirurgia: prepara i tessuti prima dell’intervento, affianca l’équipe durante la fase operatoria per ridurre l’infiammazione e supporta il recupero post-operatorio. Questo approccio completo permette di limitare complicanze come edemi o fibrosi, massimizzare i benefici della liposuzione e mantenere nel tempo i risultati. La fisioterapia non è quindi un trattamento accessorio, ma parte integrante e imprescindibile della cura del lipedema.

Vivere con il lipedema: gestione quotidiana e qualità di vita

Convivere con il lipedema significa affrontare ogni giorno sintomi cronici come dolore, gonfiore e difficoltà di movimento. Per ridurre l’impatto della malattia, è utile adottare strategie pratiche nella vita quotidiana: indossare abiti comodi e non costrittivi, scegliere scarpe con un minimo di tacco per non sovraccaricare la pianta del piede, svolgere attività fisica regolare a basso impatto e utilizzare correttamente indumenti compressivi. Queste attenzioni aiutano a contenere i sintomi e a rallentare la progressione della patologia.

L’impatto psicologico del lipedema e l’importanza del supporto

Oltre alle conseguenze fisiche, il lipedema ha un forte impatto psicologico. La sproporzione corporea, i lividi ricorrenti e il dolore cronico possono minare l’autostima e la percezione di sé, generando ansia e frustrazione. È quindi fondamentale un approccio che includa non solo la componente medica e riabilitativa, ma anche il sostegno psicologico. Gruppi di supporto, consulenze specialistiche e un team multidisciplinare aiutano la persona a sentirsi accolta e compresa, migliorando la capacità di autogestione della malattia e la qualità della vita nel lungo periodo

Perché è fondamentale un approccio multidisciplinare nel trattamento del lipedema

Il lipedema è una malattia complessa che non può essere affrontata con un’unica terapia. Per ottenere risultati duraturi è necessario un approccio multidisciplinare che coinvolga diverse figure professionali

Un team multidisciplinare può includere:

  • fisioterapista e massofisioterapista, per drenaggio linfatico, rieducazione posturale e preparazione pre/post operatoria;

  • nutrizionista, per elaborare piani alimentari anti-infiammatori e bilanciati;

  • angiologo e linfologo, per monitorare la salute vascolare e linfatica;

  • psicologo, per sostenere l’autostima e gestire l’impatto emotivo della malattia;

  • ortopedico e podologo, per valutare le conseguenze sulla postura e sulle articolazioni.

Questa collaborazione è la chiave per affrontare il lipedema a 360°, trasformando il percorso terapeutico in un sostegno globale alla persona, non solo alla malattia.

FAQ sul lipedema

Quali sono i primi sintomi del lipedema?

Dolore alle gambe, gonfiore serale, lividi frequenti e sproporzione tra tronco e arti inferiori.

Come distinguere il lipedema dalla cellulite o dall’obesità?

Il lipedema è doloroso, simmetrico e non migliora con dieta o esercizio, a differenza di cellulite e obesità.

Il lipedema si può curare definitivamente?

Non esiste una cura definitiva: terapie conservative e liposuzione specifica ne riducono sintomi e progressione.

Perché rivolgersi a Stella Maris Glowinski

Stella Maris Glowinski è masso-fisioterapista specializzata nel trattamento del lipedema a Roma, con una formazione internazionale e un approccio multidisciplinare che integra tecniche riabilitative, terapie conservative e supporto nel percorso chirurgico. La sua missione è migliorare la qualità di vita dei pazienti, aiutandoli a gestire dolore, gonfiore e aspetti estetici della malattia.
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Cosa portarti a casa da questo articolo

Il lipedema non è un semplice inestetismo, ma una malattia cronica che richiede ascolto, comprensione e cure mirate. Sapere cos’è, come riconoscerlo e quali trattamenti possono alleviarne i sintomi è il primo passo per non sentirsi sole di fronte a dolore, gonfiore e difficoltà quotidiane. La diagnosi precoce, l’approccio multidisciplinare e l’attenzione alla propria qualità di vita fanno la differenza: perché prendersi cura del lipedema significa, soprattutto, prendersi cura di te.


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Glowinski, S. M. (s.d.). Curriculum Vitae Europass. https://stellamarisglowinski.org/

Nota sull’affidabilità delle fonti

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